Geremia 32:1-151 LA parola che fu dal Signore indirizzata a Geremia, nell'anno decimo di Sedechia, re di Giuda, che fu l'anno diciottesimo di Nebucadnesar; 2 ed allora l'esercito del re di Babilonia assediava Gerusalemme; e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione, ch'era nella casa del re di Giuda. 3 Perciocchè Sedechia, re di Giuda, l'avea rinchiuso, dicendo: Perchè profetizzi tu, dicendo: Così ha detto il Signore: Ecco, io do questa città in man del re di Babilonia, ed egli la prenderà? 4 E Sedechia, re di Giuda, non iscamperà dalla mano de' Caldei; anzi per certo sarà dato in man del re di Babilonia; ed egli parlerà a lui a bocca a bocca, e lo vedrà a faccia a faccia. 5 E menerà Sedechia in Babilonia, ed egli resterà quivi, finchè io lo visiti, dice il Signore. Se voi combattete co' Caldei, non prospererete. 6 Geremia adunque disse: La parola del Signore mi è stata indirizzata, dicendo: 7 Ecco Hanameel, figliuolo di Sallum, tuo zio, viene a te, per dirti: Compera il mio campo, che è in Anatot; perciocchè tu hai per consanguinità la ragion del riscatto, per comperarlo. 8 Ed Hanameel, figliuol del mio zio, venne a me, secondo la parola del Signore, nel cortile della prigione, e mi disse: Deh! compera il mio campo, che è in Anatot, nel territorio di Beniamino; perciocchè a te appartiene il diritto dell'eredità, e la ragion del riscatto; comperalo adunque. Ed io conobbi che ciò era parola del Signore. 9 Ed io comperai quel campo, ch'era in Anatot, da Hanameel, figliuol del mio zio; e gli pesai i danari, cioè: diciassette sicli d'argento. 10 Ed io ne feci la scritta, e la suggellai, e ne presi testimoni, e pesai i danari nelle bilance. 11 Poi presi la scritta della compera; quella suggellata, secondo la legge e gli statuti, e quella aperta; 12 e diedi la scritta della compera a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Maaseia, in presenza di Hanameel, mio cugino, e in presenza de' testimoni che aveano sottoscritto nella scritta della compera, alla vista di tutti i Giudei, che sedevano nel cortile della prigione. 13 Poi comandai a Baruc, in lor presenza, dicendo: 14 Così ha detto il Signor degli eserciti, l'Iddio d'Israele: Prendi queste scritte, questa scritta di compera, così quella che è suggellata, come quest'altra che è aperta; e mettile dentro un vaso di terra, acciocchè durino lungo tempo. 15 Perciocchè, così ha detto il Signor degli eserciti, l'Iddio d'Israele; Ancora si compereranno case, e campi, e vigne, in questo paese. Salmi 91:1-61 CHI dimora nel nascondimento dell'Altissimo, Alberga all'ombra dell'Onnipotente. 2 Io dirò al Signore: Tu sei il mio ricetto e la mia fortezza; Mio Dio, in cui mi confido. 3 Certo egli ti riscoterà dal laccio dell'uccellatore, Dalla pestilenza mortifera. 4 Egli ti farà riparo colle sue penne, E tu ti ridurrai in salvo sotto alle sue ale; La sua verità ti sarà scudo e targa. 5 Tu non temerai di spavento notturno, Nè di saetta volante di giorno; 6 Nè di pestilenza che vada attorno nelle tenebre; Nè di sterminio che distrugga in pien mezzodì. Salmi 91:14-1614 Perciocchè egli ha posta in me tutta la sua affezione, dice il Signore, io lo libererò; E lo leverò ad alto, perchè egli conosce il mio Nome. 15 Egli m'invocherà, e io gli risponderò; Io sarò con lui quando sarà in distretta; Io lo riscoterò e lo glorificherò. 16 Io lo sazierò di lunga vita, E gli farò veder la mia salute. 1Timoteo 6:6-196 Or veramente la pietà, con contentamento d'animo, è gran guadagno. 7 Poichè non abbiam portato nulla nel mondo, e chiaro è che altresì non ne possiamo portar nulla fuori; 8 ma, avendo da nudrirci e da coprirci, saremo di ciò contenti. 9 Ma coloro che vogliono arricchire cadono in tentazione, ed in laccio, ed in molte concupiscenze insensate e nocive, le quali affondano gli uomini in distruzione e perdizione. 10 Perciocchè la radice di tutti i mali è l'avarizia; alla quale alcuni datisi, si sono smarriti dalla fede, e si son fitti in molte doglie. 11 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose; e procaccia giustizia, pietà, fede, carità, sofferenza, mansuetudine. 12 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e ne hai fatta la buona confessione davanti a molti testimoni. Luca 16:19-3119 OR vi era un uomo ricco, il qual si vestiva di porpora e di bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente. 20 Vi era altresì un mendico, chiamato Lazaro, il quale giaceva alla porta d'esso, pieno d'ulceri. 21 E desiderava saziarsi delle miche che cadevano dalla tavola del ricco; anzi ancora i cani venivano, e leccavano le sue ulceri. 22 Or avvenne che il mendico morì, e fu portato dagli angeli nel seno d'Abrahamo; e il ricco morì anch'egli, e fu seppellito. 23 Ed essendo ne' tormenti nell'inferno, alzò gli occhi, e vide da lungi Abrahamo, e Lazaro nel seno d'esso. 24 Ed egli, gridando, disse: Padre Abrahamo, abbi pietà di me, e manda Lazaro, acciocchè intinga la punta del dito nell'acqua; e mi rinfreschi la lingua; perciocchè io son tormentato in questa fiamma. 25 Ma Abrahamo disse: Figliuolo, ricordati che tu hai ricevuti i tuoi beni in vita tua, e Lazaro altresì i mali; ma ora egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Ed oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posta una gran voragine, talchè coloro che vorrebbero di qui passare a voi non possono; parimente coloro che son di là non passano a noi. 27 Ed egli disse: Ti prego adunque, o padre, che tu lo mandi in casa di mio padre; 28 perciocchè io ho cinque fratelli; acciocchè testifichi loro; che talora anch'essi non vengano in questo luogo di tormento. 29 Abrahamo gli disse: Hanno Mosè e i profeti, ascoltin quelli. 30 Ed egli disse: No, padre Abrahamo; ma, se alcun de' morti va a loro, si ravvedranno. 31 Ed egli gli disse: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non pur crederanno, avvegnachè alcun de' morti risusciti. Dimensione testo: Indirizzo di questa pagina: Indirizzo del testo continuo: |